I Visconti e i Fondulo

Ultima modifica 8 marzo 2024

Nel secolo XIV (dal 1300 al 1400) la nostra zona non ebbe a patire per eventi bellici, ma potremmo dire, tranne le solite parentesi delle lotte fra le fazioni, che detto periodo segnò un rifiorire dell'agricoltura e della ristrutturazione dei centri abitati. Con i Visconti vengono rafforzati e restaurati i castelli dell'agro-cremonese tra i quali quelli di Piadena, San giovanni in Croce e Casteldidone. Nel 1403 Cremona elegge a suo Signore Ugolino Cavalcabò. Questi ebbero a comprare terreni a Casteldidone nel 1348, e tutto Rivarolo Fuori con i suoi vassalli e giurisdizioni nel 1336 dal marchesedi Soragna Guglielmo Lupo. Nel 1406, Cabrino Fondulo, al servizio dei Cavalcabò e loro amico, fa trucidare il suo Signore facendosi eleggere a sua volta Signore di Cremona. Il crescere del dominio del Fondulo nella signoria di Cremona non è gradito ai Visconti di Milano i quali per contrastarlo inviano un forte esercito che con manovra aggirante passa il Po ed assedia Piacenza, poi si porta nella provincia inferiore cremonese ripassando il Po a Torricella. In poco meno di un mese (Luglio 1415) cadono Castelponzone, Casteldidone e S.Giovanni in Croce. Ma il Fondulo torna sui suoi passi e riconquista i castelli perduti trovando una forte resistenza proprio in Casteldidone che dopo tre giorni di assedio riesce a riconquistarlo. Probabilmente proprio ne 1416 viene smantellato il vecchio Castello nel quale viene ricostruita sola la parte residenziale dei Signori, come ancora si vede dai resti quattrocenteschi della facciata est della Casa Cavalca, mentre sui ruderi verrà costruita la nuova chiesa nel 1433-37