Dalle lotte fra Milano e Venezia fino ai giorni nostri

Ultima modifica 8 marzo 2024

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Patrimonio culturale

Comincia, se pur con pause di anni, il funeste carosello nel quale Casteldidone è al centro, suo malgrado, delle lotte fra Milano e Venezia. Nel 1420 Casteldidone, unito a S.Giovanni in Croce, Romprezzagno, Spineda e Calvatone prestano giuramento di fedeltà al Duca di Milano: essi rappresentano la linea di confine tra Milano e i Gonzaga di Sabbioneta e Mantova e quindi sempre esposti alle variazioni e pericoli di invasioni. Infatti nel 1427 il territorio viene conquistato dai veneziani. Cambiamento di guardia nel 1432 e 1438 con un nuovo giuramento di fedeltà a Milano di tutta la provincia inferiore cremonese. Ancora i Veneziani con i Gonzaga nel 1446. Si ha notizia intanto che Casteldidone fu infeudato ai forlani nel 1438 ed agli Schizzi nel 1558. Calano i francesi nel 1509, ne vengono cacciati almeno dal nostro territorio nel 1512 sotto il dominio di Massimiliano Sforza per ritornarvi nel 1516 ed i gonzaga loro alleati ne approfittano per fare propri Casteldidone, Piadena, Casalmaggiore e Calvatone. Il dominio dei Gonzaga sopra Casteldidone dura fino al 1525, quasi nove anni, fino allo scontro frontale fra Francesco I e Carlo V a Pavia con la pesante sconfitta dell'esercito francese. Casteldidone torna con Cremona sotto Milano. Per il nostro paese finalmente un periodo di respiro con la ricostruzione della borgata ed un pò di pace. I conti Schizzi nel 1596 costruiscono un nuovo Castello fuori dal borgo cingendolo da fossato, mentre il vecchio diviene casa "casamentizia". I due secoli seguenti segnano periodi di estrema decadenza e periodi di netta ripresa per la borgata di Casteldidone. Nel contempo una calamità senza precedenti: la peste del 1630 di manzoniana memoria. Anche Casteldidone ne fu colpito con la perdita di almeno la metà della popolazione. Tragico è l'anno 1648. Per scacciare gli spagnoli arrivano i Galli-Estensi al comando del duca di Modena, per la conquista di Cremona. Essi scorrazzano in lungo ed in largo tutta la provincia inferiore cremonese. Il paese più colpito è proprio Casteldidone. Si ha notizia che anche il Castello Schizzi viene rovinato e bruciato. Verrà ricostruito più tardi nel 1658. Ritorna un pò di sereno nel secolo seguent, anche se i passaggi di truppe sono frequenti. Sta il fatto che nel 1735 viene ampliato e restaurato il Castello degli Schizzi. Con Maria Teresa d'Austria e Giuseppe II di Casa d'Austria cessa l'era feudale vera e propria, ed ha inizio un periodo di ricostruzione e benessere. Passa la ventata rivoluzionaria della Rivoluzione Francese ed il dominio di Napoleone Bonaparte. Anche a Casteldidone lascia i suoi segni ma solo a carattere politico e sociale. Ritorna, con la famosa Restaurazione, nel 1815 Casa d'Austria. L'anelito di libertà ritorna negli italiani e dal 1848 al 1918 si compie il Primo Risorgimento Italiano. Casteldidone dà il suo contributo alla sospirata lotta per l'indipendenza. Termina qui il carosello storico per lasciare il posto alla cronaca.


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